Aumento pensioni e quattordicesima: le novità del 2017

Con l’inizio dell’anno 2017, oltre alla possibilità di ricevere la pensione anticipata (APE), per certe categorie di pensionati sono previsti aumenti della pensione grazie all’ampliamento della “No tax area” ed all’incremento dei soggetti destinatari della quattordicesima. Ovviamente non tutti i lavoratori potranno beneficiare di queste novità per l’anno 2017, vediamo quali categorie reddituali saranno beneficiarie ed interessate dall’incremento.

Anno 2017: pensioni e quattordicesime in aumento

Con lo scoccare dell’anno 2017 scatta l’aumento delle pensioni d’importo più basso grazie all’allargamento della “No tax area” ovvero di coloro che hanno un reddito al di sotto del quale non è previsto il pagamento dell’Irpef: se fino al 2016 la soglia era fissata a 8.150 euro con il requisito anagrafico di un’et minima di 75 anni, ora con il nuovo anno, la legge di Bilancio non ha apportato modifiche al limite reddituale ma ha abolito il limite d’età. Ciò ha avuto come conseguenza inevitabile quella di fare beneficiare a tutti i pensionati delle detrazioni sull’Irpef, i quali rientrano in tutte quelle categorie reddituali previste dalla “No tax area”, con un incremento delle pensioni di circa 20 euro. L’aumento delle pensioni decrescerà con il crescere dell’importo della pensione, fino ad annichilirsi completamente laddove il reddito sia di 50.000 euro.

L’aumento della quattordicesima è un punto cardine della riforma delle pensioni, atteso da milioni di pensionati italiani, l’aumento seguirà dei criteri ben precisi. Come annunciato dal ministro Poletti, l’aumento quattordicesima sarà del 30%, una cifra considerevole se si pensa che sarà estesa anche la platea di riferimento; le novità sulla Quattordicesima contenute nella manovra finanziaria 2017 interesseranno circa 3,3 milioni di pensionati: dal 2017 percepiranno la quattordicesima i pensionati con redditi fino a due volte il minimo, mentre fino al 2016 era un vantaggio solo per i pensionati con assegni fino a 1,5 volte il minimo. E per coloro che già la percepiscono ci sarà un incremento.

Per i redditi fino a 1,5 volte il minimo con contribuzione fino a 15 anni da lavoro dipendente o 18 anni da lavoro autonomo, dai 336 euro di quattordicesima del 2016 l’importo salirà a 437 euro. Per i redditi fino a 1,5 volte il minimo con contribuzione da 15 a 25 anni da lavoro dipendente o da 18 a 28 anni da lavoro autonomo la quattordicesima aumenterà da 420 a 546 euro. Infine, per i redditi fino a 1,5 volte il minimo con contribuzione oltre 25 anni da lavoro autonomo e oltre i 28 da lavoro dipendente, l’aumento della quattordicesima sarà da 504 a 655 euro. Per i redditi tra 1,5 volte e 2 volte il minimo, le cifre dell’assegno saranno quelle attuali in base agli anni di contributi. La quattordicesima dovrebbe quindi aumentare di circa 100-150 euro all’anno.

Nella riforma delle pensioni è previsto che continueranno a non beneficiare dell’aumento della quattordicesima tutti i pensionati, le cui pensioni sono erogate da enti di previdenza privati come Inpgi, Enasarco o le Casse di Previdenza dei Professionisti.