Istat: 2016 in deflazione. Non accadeva dal 1959

Ecco il monito dell’Unione Nazionale Consumatori sulla situazione economica dell’Italia: “Paese ancora in piena crisi, la domanda non riparte“; l’anno 2016, da poco salutato a colpi di botti e di bollicine, ha visto e registrato un calo dei prezzi al consumo di circa lo 0,1%. E’ quanto comunicato dall’Istat e fa notare che ciò non accadeva dal lontano 1959, quando la deflazione registrò un calo del -0,4%. Tuttavia all’epoca la nostra Penisola italiana stava conoscendo il boom dei consumi ed il Miracolo economico italiano, oggi, ahimè, siamo ben lontani da quello scenario macroeconomico, in quanto l’Italia sta uscendo da una profonda crisi economica e a stento sta tentando di riprendersi con vigore. La variazione negativa -0,1% viene a contrastare l’andamento in territorio dell’Eurozona, dove si è registrato per l’anno 2016 un incremento dei prezzi del +1,1%. L’inflazione ha subito un rallentamento rispetto al precedente anno 2015 quando la crescita era del +0,7% rispetto allo 0,5% dell’anno 2016.

Comunicato Istat: deflazione prezzi per l’anno 2016, ma ripresa dei prezzi da dicembre

Nel mese di dicembre però c’è stato un segnale di svolta: il tasso di inflazione ha registrato un balzo, con i prezzi che sono cresciuti dello 0,5% rispetto a dicembre 2015 e rispetto al mese di novembre 2016, l’indice dei prezzi è cresciuto invece dello 0,4%. La ripresa e la crescita dei prezzi è dovuta principalmente alle accelerazioni registrate nel comparto dei servizi relativi ai trasporti (+2,6%, da +0,9% di novembre), degli energetici non regolamentati (+2,4%, da +0,3% di novembre) e degli alimentari non lavorati (+1,8%, era +0,2% il mese precedente). Dal comunicato stampa dell’ISTAT si legge che: “Nel mese di dicembre 2016, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,5% nei confronti di dicembre 2015″. A dicembre 2016 l’”inflazione di fondo” è salita a +0,6% (da +0,4% del mese di novembre 2016); al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,7% (da +0,4% di novembre).

Come mette in evidenza il comunicato: “Dopo trentaquattro mesi di variazioni tendenziali negative, i prezzi dei beni tornano a registrare una variazione positiva (+0,1% da -0,4% di novembre), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera, portandosi a +0,9% (era +0,5% a novembre)”.

Il Presidente del Codacons Carlo Rienzi ha argomentato che “La frenata dei prezzi al dettaglio nel 2016 è il frutto del crollo record dei consumi registrato in Italia negli ultimi anni. L’attesa ripartenza della spesa da parte delle famiglie non si è verificata, e complessivamente negli ultimi 8 anni i consumi degli italiani sono calati di ben 80 miliardi di euro. Come se ogni nucleo familiare avesse ridotto gli acquisti per 3.333 euro dalla crisi economica ad oggi. Numeri che hanno avuto effetti diretti su prezzi e listini, con una variazione negativa dello 0,1% su base annua. A nulla è servita la ripartenza dell’inflazione a dicembre, con i prezzi in crescita del +0,5%, perché il balzo dei prezzi nell`ultimo mese dell`anno è da attribuire unicamente al caro-benzina, con i distributori di carburanti che hanno fortemente rincarato i listini determinando aumenti in tutti i settori”.