Mercato degli affitti: canoni in calo

Con il rapporto Nomisma per Il Sole 24 Ore vengono tracciate le dinamiche di mercato  degli affitti che si sono registrati negli ultimi cinque anni. Il Segno meno riguardo l’entità del canone di affitto è stato particolarmente pesante nelle grandi città, con Venezia e Cuneo a guidare il trend negativo con risultati attorno al meno 30 %.

Tutte le grandi città hanno pertanto fatto registrare il segno meno (a Milano la discesa dei prezzi nel quinquennio è stata pari al 17,5 %, a Milano del 9,7 % ad esempio) ed a salvarsi sono solo alcuni comuni medio piccoli (a Forlì ad esempio l’incremento è stato del 5,7 %,, mentre negli altri comuni l’incremento è stato comunque contenuto entro il 3 %).

Caduta dei canoni di locazione

Sebbene la crisi dell’ultimo quinquennio abbia diminuito la possibilità di spesa da parte dei cittadini determinando la caduta dei canoni di locazione, ad agire come forza positiva sul mercato degli affitti è stato invece il difficile accesso al credito che si è avuto negli ultimi anni  che ha provocato una contrazione delle compravendite ed un incremento delle richieste di affitto.

Oltre al calo dei canoni di affitto negli ultimi anni, ed in particolare a partire dal 2012, abbiamo assistito ad un progressivo incremento della tassazione sugli immobili. L’aumento delle imposte ha anche condizionato il rapporto tra inquilini e proprietari, come riportato dal rapporto Nomisma. In termini di contratti proposti la maggior parte degli accordi (circa il 60 % del totale) riguardano “contratti liberi” ossia i classici 4+4.  Il 20 % dei contratti stipulati è invece annoverabile nei contratti di affitto concordato, mentre il restante 20 % dei contratti sono contratti transitori o per studenti.

Ripresa dei concordati

In base ai dati del report Nomisma abbiamo tuttavia una ripresa dei contratti concordati, visto che negli ultimi tempi i contratti agevolati crescono percentualmente di numero.

La ripresa, in base al rapporto, è dovuta soprattutto all’effetto positivo della cedolare secca al 10 %, agevolazione prevista sino al 2017, ed all’agevolazione della riduzione Imu-Tasi del 25 % per i contratti di questo tipo.