Il piccolo prestito Inps è riservato ai dipendenti pubblici od ai pensionati ex dipendenti pubblici, iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, ossia il Fondo credito, che è obbligatorio per le amministrazioni statali e locali e la cui iscrizione costa lo 0,35% delle trattenute sulle busta paga mensile per i dipendenti e lo 0,15% per i pensionati. Tramite di esso si può fronteggiare ogni piccola spesa imprevista per cui si abbia una necessità immediata di liquidità, anche se la disponibilità dell’ente erogatore, l’Inps, è soggetta all’approvazione dei bilanci annuali e dunque un anno potrebbe esserci la possibilità di accedervi mentre l’anno successivo potrebbero mancare le risorse finanziarie.
Tipologie di piccolo prestito Inps
Il piccolo prestito Inps offre la possibilità di ottenere una mensilità netta rimborsando il debito in 12 rate, due mensilità nette rimborsando il debito in 24 rate, tre mensilità nette rimborsando il debito in 36 rate, quattro mensilità rimborsando il debito in 48 rate. E’ possibile effettuare la richiesta anche in doppia mensilità, a patto che non si abbiano trattenute in corso sullo stipendio o sulla pensione, ossia ottenere due mensilità da rimborsare in 12 mesi, oppure quattro da rimborsare in 24 mesi, oppure tre mensilità da rimborsare in 36 mesi, oppure otto mensilità da rimborsare in 48 mesi. La restituzione del prestito avviene a partire dal secondo mese successivo all’erogazione della somma richiesta tramite l’Iban fornito dal cliente.
Costi e modalità di attivazione
Sulla prestazione di prestito che si richiede si deve applicare poi un tasso di interesse nominale annuo del 4,25%, spese di amministrazione dello 0,5%, spese del premio del fondo rischi dipendente dalle fasce di età e dalla durata del prestito; le condizioni dei costi e degli interessi sono convenienti e danno diritto ad una linea di credito tra una ed otto mensilità, il cui costo di rimborso è modesto. Il piccolo prestito Inps può essere richiesto tramite un modulo presente nella segreteria dell’amministrazione presso cui si lavora oppure sul sito Internet dell’Inps, mentre i pensionati possono scaricare il modulo sul sito Internet oppure tramite il Contact center 803164 dell’Inps ed un patronato.
Opzioni di rinnovo e di nuova richiesta
Se si è titolari di un contratto a tempo determinato si può avere accesso al piccolo prestito Inps solo per la durata mancante della scadenza del contratto. In tutti i casi, che si abbia un contratto a tempo determinato od indeterminato, il prestito viene rimborsato tramite trattenuta mensile sulla busta paga o sulla pensione, la cosiddetta “cessione del quinto”. Il piccolo prestito Inps può inoltre essere rinnovato, dopo che sia trascorso un periodo minimo di ammortamento pari a sei mesi per i prestiti annuali, dodici mesi per quelli biennali, diciotto mesi per quelli triennali, ventiquattro mesi per quelli quadriennali. Per poter infine richiedere un altro prestito, è necessario attendere che trascorrano le stesse tempistiche dalla data di concessione del primo finanziamento per averne un altro, mentre se si desidera un rinnovo viene prima estinto il residuo del precedente prestito e poi si attiva il nuovo.
Altri dettagli sul piccolo prestito Inps
Se il richiedente decede, il rimborso non passa come onere agli eredi, ma l’Inps estingue in solido il debito; se il dipendente cambia ente locale od amministrazione statale di impiego, l’ufficio che si occupa delle trattenute mensili comunica al nuovo destinatario i dati delle trattenute residue da prelevare dal conto senza soluzione di continuità. Si parla di Inpdap come ente erogatore anche se effettivamente esso è stato acquisito dall’Inps nel 2012 con il Decreto Salva Italia; le somme erogate nel caso dei piccoli prestiti sono pari al massimo ad 8000 euro, nel caso dei prestiti pluriennali le cifre sono molto maggiori, il Taeg applicato è inferiore al 6% e dunque si tratta di finanziamenti molto vantaggiosi rispetto alla media di mercato.