Come rinegoziare la cessione del quinto

La cessione del quinto è una tipologia di prestito molto diffusa ad oggi, perché fornisce una serie di benefici e di garanzie non trascurabili per entrambe le parti in gioco: il cliente e l’istituto che eroga il credito.
Tuttavia, può capitare che il contraente abbia bisogno di rivedere le condizioni e, più nello specifico, di prorogare la restituzione del debito oltre le tempistiche prefissate nel momento in cui l’accordo veniva siglato. La legislazione gli consente di intraprendere questa strada, ma con una serie di limitazioni necessarie a garantire l’ordine e la continuità del rimborso.
Se i prerequisiti sono presenti, al contraente basterà seguire soltanto una serie di procedure per ottenere quella che si chiama, nel linguaggio del settore, rinegoziazione della cessione del quinto. Una volta ottenuta, sarà possibile accedere a nuove e più vantaggiose condizioni e addirittura ottenere finanziamenti nuovi nel caso in cui ve ne sia la necessità.
Scoprirete che questo articolo è una sorta di piccolo vademecum che vi spiegherà più nel dettaglio quali sono i presupposti e le operazioni da effettuare, passo dopo passo, per rinegoziare la vostra cessione del quinto.

La cessione del quinto: di che cosa si tratta?

Se non avete ancora avviato un finanziamento di questo tipo e state leggendo l’articolo per informarvi sulle possibilità che avete una volta stipulato, qui troverete qualche utile dettaglio sulla cessione del quinto.
Con questo termine si intende un prestito la cui restituzione avviene trattenendo ogni mese una quota dello stipendio del contraente; tale quota, per legge, non può superare il 20% (un quinto) dell’ammontare totale della retribuzione: da qui l’origine del nome del prestito.

La cessione del quinto è attiva in Italia dai primi anni ’50 e nel corso degli anni migliaia di persone hanno approfittato di questa formula per ottenere finanziamenti di varia entità. Naturalmente, come per ogni forma di prestito, occorre presentare delle garanzie; la cessione del quinto comporta inoltre la soddisfazione di una serie di requisiti extra. Ad esempio, il piano d’ammortamento non può durare oltre i 120 mesi e deve essere estinto prima che il soggetto contraente vada in pensione o termini il suo rapporto di lavoro. Egli avrà inoltre bisogno di un’assicurazione sulla vita e sull’impiego.
Il prelievo della quota di restituzione sulla busta paga fornisce una garanzia molto forte riguardo le possibilità di insolvenza ed è per questo che non è difficile richiedere un prestito con cessione del quinto.

Come funziona la rinegoziazione della cessione del quinto

Se una delle due parti ha una particolare necessità (il lavoratore potrebbe ad esempio avere bisogno di nuova liquidità), ci si può accordare per rinegoziare la cessione del quinto. Ciò significa che il vecchio prestito viene estinto e se ne accende uno nuovo, prolungando di fatto la durata del primo nel tempo. La maggior parte dei dettagli rimane la stessa, come ad esempio la quota di rimborso (salvo imprevisti, lo stipendio non si modifica); spesso la durata maggiore nel tempo è l’unico effetto della rinegoziazione, unita, naturalmente, all’ottenimento di un nuovo credito da parte del contraente.
In pratica, si tratta di ottenere un nuovo finanziamento con le stesse condizioni di quello vecchio, posto, ovviamente, che i prerequisiti siano presenti.

I requisiti per ottenere la rinegoziazione

Come già accennato, la procedura di rinegoziazione non è sempre disponibile. Ci sono alcuni requisiti che devono essere soddisfatti affinché il cliente possa accedere a questa possibilità. Andiamo ad analizzarli nei dettagli.
Innanzitutto, la rinegoziazione sarà possibile soltanto una volta superata una certa soglia temporale, ovvero quando una parte ben definita del prestito sarà stata rimborsata. Chi ha stipulato una cessione del quinto a 10 anni, ovvero il massimo arco di tempo disponibile, dovrà aver rimborsato almeno il 40% delle rate, ossia 48 su 120. Per soggetti che invece si sono impegnanti in piani di ammortamento più brevi, la cessione del quinto diventa rinegoziabile a partire dal momento in cui il 20% delle rate sono state pagate (ad esempio, su 5 anni si parla di 12 mesi di versamenti regolari).

Sarà inoltre possibile ottenere una nuova cessione del quinto per tutti i soggetti che abbiano provveduto a estinguere il loro rapporto di debito in anticipo, ma solo una volta trascorso un anno dalla fine dello stesso.
Un altro requisito fondamentale è che non siano venute meno le condizioni fondamentali che hanno consentito la stipula della cessione del quinto. Il lavoro non deve essere a rischio, il lavoratore non deve essere prossimo alla pensione o al compimento dei 90 anni e così via.

Una procedura in 5 fasi

Passiamo ora a illustrare nel dettaglio cosa è necessario fare per ottenere la rinegoziazione. Per comodità, potete vedere l’intero procedimento come un percorso a cinque fasi. Di seguito le troverete descritte singolarmente e nei dettagli.

1) Accertarsi di aver superato la quota minima di rimborsi

Si tratta dello step di entrata, quello fondamentale: se non avete la possibilità di ottenere la rinegoziazione per insufficienza di versamenti è inutile partire e vi conviene aspettare di rientrare nella categoria degli aventi diritto da questo punto di vista.
In questa fase dovete considerare principalmente se avete superato il numero minimo di rate rimborsate; controllate i documenti del prestito e valutate la possibilità.

2) Rivolgersi a un professionista per verificare i requisiti

Il raggiungimento di una certo quota del piano di ammortamento del prestito non è l’unica condizione che occorre soddisfare per avere accesso alla rinegoziazione del quinto. Ci sarà infatti bisogno di un’analisi alquanto dettagliata sullo stato attuale del cliente e dell’azienda presso cui lavora o di cui è titolare.
L’istituto che concede il finanziamento, infatti, ha bisogno di garanzie di alto livello che ha bisogno di veder confermate prima di prolungarne la durata. Molte cose possono essere cambiate dal momento in cui il finanziamento è stato erogato: l’azienda potrebbe ad esempio ritrovarsi in forti difficoltà e ciò comporterebbe l’impossibilità di versare gli stipendi ai dipendenti; conseguentemente, l’istituto potrebbe ritrovarsi di fronte a un caso di insolvenza e non può permetterselo.

Ci sono dunque degli aspetti da valutare con attenzione: principalmente, per quanto riguarda il contraente, è necessario accertarsi del suo stato di salute e lavorativo, del suo TFR accumulato, delle eventuali modifiche dello stipendio e così via; in merito all’azienda, invece, è necessario capire lo stato patrimoniale in cui versa, l’andamento dei bilanci e altri dati di varia natura (ad esempio, l’utilizzo della cassa integrazione).
Per ottenere questi dati il soggetto può rivolgersi a dei professionisti o direttamente a una finanziaria. Sono in molti i soggetti che possono fornirgli un preventivo rapidamente, alcuni dei quali anche online.

3) Preparare l’istruttoria per avviare la procedura

Una volta stabilito con certezza che potrà richiedere la rinegoziazione del quinto, il soggetto ha la facoltà di avviare materialmente l’istruttoria pratica. L’iter, nel complesso, è quasi identico a quello avviato per richiedere il prestito con cessione del quinto stipulato all’origine; si tratterà, quindi, di effettuare di nuovo due operazioni principali.

La prima di esse è la consegna dei documenti di reddito, che attestano formalmente il vostro stato lavorativo e forniscono la garanzia all’istituto. Il secondo di essi, invece, dipenderà dal vostro status attuale: se siete lavoratori dipendenti dovrete compilare il certificato di stipendio, mentre se siete pensionati il foglio che avrete il compito di riempire si chiamerà “quota cedibile” e indicherà i dati del vostro livello previdenziale.

Un soggetto che abbia già provveduto a compiere questo percorso non avrà problemi a ripeterlo; in ogni caso, anche se non foste stati voi ad eseguirlo in passato o se la memoria non fosse dalla vostra parte, i rappresentanti dell’istituto a cui vi siete rivolti vi aiuteranno a superare questo step e passare al successivo.

4) La delibera e il conteggio estintivo

Una volta inviata l’istruttoria pratica, il prossimo passo è attendere che essa venga caricata, valutata e che infine sia accettata tramite una delibera. Di fatto, questo è il lasciapassare per la vostra rinegoziazione, poiché significa che i presupposti sono tutti presenti e siete stati abilitati a procedere. Oltre alla delibera, avrete bisogno di richiedere il conteggio estintivo, ossia l’atto che, sulla carta, chiude il vostro precedente prestito con cessione del quinto. La rinegoziazione, infatti, dà vita a un nuovo finanziamento a se stante, che non può avvenire se la cessione precedente non è stata estinta completamente.
La nuova erogazione potrà essere versata nel momento in cui la vecchia avrà cessato di esistere formalmente. Adesso che la rinegoziazione ha avuto luogo, vi resta un ultimo passo da completare.

5) La richiesta di rimborso: rate insolute e premio assicurativo

Si tratta di una procedura non indispensabile ma di cui dovrete occuparvi se non volete perdere una parte della vostra liquidità. Infatti, alla nascita del nuovo finanziamento, alcune rate del vecchio potrebbero essere state versate normalmente da voi ma conteggiate come insolute, cioè non considerate nell’estinzione del debito. Pertanto, per riaverle indietro dovrete avviare la procedura formale; non è detto che queste rate siano presenti nel vostro rapporto di debito, ma per non perdere del denaro è opportuno informarsi su di esse ed eventualmente riscuoterle. Non si tratta di un iter lungo né incerto, perciò avrete solo da guadagnare.

In un modo simile funziona il rimborso del premio assicurativo: ogni volta che si dà vita a un prestito tramite cessione del quinto, infatti, il cliente stipula con l’istituto da lui scelto una polizza che garantisce le due parti contro eventualità negative (perdita del lavoro, peggioramento dello stato di salute e così via). Il premio per questa polizza viene generalmente versato dal contraente all’inizio del rapporto di debito e copre tutto il periodo dello stesso.
Chiudendo in anticipo il finanziamento, ovviamente una parte di questo arco temporale non viene goduta: se ad esempio la rinegoziazione di un prestito a 10 anni si chiude a metà (60 mesi), la metà del premio assicurativo è stata versata inutilmente. Pertanto, è prevista la possibilità di ottenere il rimborso anche per questa quota, fermo restando che essa sia possibile e che sia il contraente a farne richiesta. Anche in questo caso, si tratta di procedure rapide e semplici per ottenere indietro una liquidità che vi spetta e con la quale potrete aiutarvi a rifinanziare il nuovo rapporto con cessione del quinto.

Come avete potuto osservare in questa breve guida, ottenere una rinegoziazione del vostro prestito con CQS (come spesso viene indicato per abbreviare) non è una procedura complessa né particolarmente lunga. L’unica cosa dalla quale non ci si può sottrarre sono i requisiti di base, perché dettati dalla legge n. 180/50. Tuttavia, una volta soddisfatti, non c’è ragione per cui il vostro istituto non debba venirvi incontro.
Potete considerare la cessione del quinto come alternativa in molti casi. Essendo adatta a tutti e resa sicura dalla lunga serie di garanzie che abbiamo visto, può essere sfruttata anche dai cattivi pagatori, dai pensionati e da altre categorie che più difficilmente potrebbero accedere al credito.
Se volete provare a rinegoziare il vostro prestito potete farlo in vari modi. Molti professionisti sono a vostra disposizione e su internet potrete trovare delle società che vi realizzeranno un preventivo gratuito.