La cessione del quinto dello stipendio è stata introdotta addirittura ai tempi di Vittorio Emanuele II per premiare i dipendenti statali del nuovo Stato unitario, poi estesa anche ai dipendenti privati; essa consiste nella cessione del 20% dello stipendio mensile netto come forma di rimborso di un prestito al posto della rata mensile e viene prelevata direttamente dalla busta paga o dalla pensione dell’ex dipendente Inps o Inpdap; si può arrivare fino al “doppio quinto” (delega di pagamento), ma solo in casi eccezionali. Un’indagine di Prestiti.it ha stabilito che il 16,4% del totale dei finanziamenti è costituito da rimborsi basati su cessione del quinto.
Caratteristiche del finanziamento
Si tratta di un prestito non finalizzato, che dunque non necessita di una giustificazione, con un periodo di ammortamento che va dai 24 agli 120 mesi, non può superare il termine del rapporto di lavoro o del pensionamento, a parte il caso dei dipendenti ministeriali che possono continuare a restituire il prestito anche con la pensione, l’età massima del richiedente alla fine del periodo di ammortamento non può comunque superare i 90 anni. Il tasso di interesse è fisso ed il rimborso è costante con la riduzione mensile dello stipendio o pensione. E’ prevista, al momento della stipula, l’accensione di due polizze, una sul rischio impiego ed una sulla vita; la prima ripaga il debito in caso di licenziamento ma si rivale sul Tfr verso il debitore, la seconda invece rimborsa la parte rimanente ma non si rivale sugli eredi.
Fruitore tipo
Secondo un’indagine condotta nel 2012 da Prestiti.it su 20000 domande di prestito giunte quell’anno l’età media di chi richiede un finanziamento con la cessione del quinto è di 44 anni, il 74% dei soggetti è di esso maschile, il 49% sono dipendenti privati, il 32% dipendenti pubblici, il 15% pensionati; l’importo richiesto nella media è di 20000 euro, da restituire in circa sei anni. Per quanto concerne i tassi di interesse applicabili per l’erogazione di finanziamenti personali, come è il caso della cessione del quinto, ogni anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze aggiorna i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) che servono a banche e intermediari finanziari di determinare i massimi prima di arrivare alla soglia di usura.
Tassi Effettivi Globali Medi
In merito ai prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, il valore dei tassi applicati nel periodo tra ottobre e dicembre 2016 sono, per i finanziamenti fino a 5000 euro, è nella media di 11,39, mentre la soglia di usura è di 18,23; per i prestiti oltre i 5000 euro i tassi media sono di 10,57 mentre la soglia di usura è di 17,21. Per quanto concerne invece la cessione del quinto della pensione, il Taeg definito con la Convenzione Inps è, per i soggetti fino a 59 anni, per i prestiti fino a 5000 euro di 8,58, per quelli oltre i 5000 euro di 8,43; per i richiedenti tra i 60 ed i 69 anni è di 10,18 fino a 5000 euro e di 10,03 oltre i 5000 euro; per i soggetti tra i 70 ed i 79 anni è di 12,78 fino a 5000 euro e di 12,63 oltre i 5000 euro.
Estinzione, rinegoziazione e contese
I prestiti con la cessione del quinto si possono estinguere alla scadenza prevista regolare od in maniera anticipata o rinegoziata/rinnovata tramite il conteggio estintivo; il rinnovo o la rinegoziazione del prestito possono avvenire solo se siano trascorsi almeno i 2/5 della durata originaria del primo contratto o sia stato versato almeno il 40% del capitale, alla luce del dettato della legge 141 del 2010. Infine, qualora sorgano nel cliente dei dubbi sulla trasparenza del contratto di cessione del quinto, si può avviare una pratica di reclamo rivolgendosi all’Arbitro bancario finanziario in modo semplice, economico e veloce.