Banca d’Italia ha decretato i nuovi valori soglia di usura validi dal 1° ottobre fino al 31 dicembre del 2016 con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblicato in data 26 settembre 2016. I tassi effettivi medi globali praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari rilevati nel trimestre dal 1° aprile al 30 giugno 2016, sono raggruppati in classi omogenee e suddivisi per classi di importo in relazione alle operazioni considerate. Secondo la legge 108 del 1996, che ha rinovellato l’articolo 644 del codice penale, i tassi effettivi medi globali (TEGM) devono essere incrementati di un quarto rispetto al valore soglia per essere considerati saggi di usura. Le banche e gli intermediari finanziari devono comunicare in modo trasparente e visibile in tutte le loro sedi la tabella riepilogativa delle tipologie di operazioni contenute ed indicate nel Decreto: per questo trimestre ottobre-dicembre 2016 i valori soglia di usura riguardanti i mutui sono decresciuti. Vediamo in dettaglio il Decreto sul computo dei tassi di riferimento di usura.
Decreto Ministero dell’Economia e delle Finanze: computo tassi medi di riferimento trimestre ottobre-dicembre 2016
L’articolo 1 del presente Decreto pubblicato in data 26 settembre 2016 recita che i tassi effettivi globali medi riferiti ad un anno e praticati dagli intermediari creditizi e finanziari sono indicati in tabella all’Allegato A dello stesso dettato legislativo. Il decreto ha validità per il trimestre 1 ottobre fino al 31 dicembre 2016 ed i tassi usurari determinati ai sensi dell’articolo 2 comma 4 delle Legge 7 marzo 1996 n.108 come modificato dalla Legge 12 luglio 2011 n.106, i saggi devono essere computati ed incrementati di un quarto, a cui si deve addizionare 4 punti percentuali; la differenza tra il saggio limite e saggio medio non può eccedere gli otto punti percentuali. I TEGM ovvero i Tassi Effetivi Globali Medi così come contenuti e pubblicati sul suddetto Decreto Legislativo non sono comprensivi degli interessi di mora, che devono essere onorati dal debitore, qualora vi fosse ritardo nel pagamento ed adempimento dell’obbligazione pecuniaria contratta. Anche se non viene riportata la modalità di calcolo degli interessi moratori, è fatto palese di quale sia l’entità media degli stessi: per la stima degli stessi interessi moratori, Banca d’Italia e l’Ufficio Italiano dei Cambi, a scopi meramente conoscitivi e di rilevazione statistica, hanno rilevato grazie ad un campione di intermediari creditizi e bancari la maggiorazione applicata nei casi di ritardo nel pagamento dell’obbligazione pecuniaria contratta, mediamente pari a 2,1%.
Vediamo di seguito la rilevazione dei Tassi d’interesse effettivi globali medi determinati ai fini della Legge sull’usura, le cui medie aritmetiche dei saggi sulle singole operazioni creditizie e finanziarie delle banche e degli intermediari creditizi, sono corrette per la variazione del valore medio del saggio che viene effettivamente applicato alle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema, il cui periodo di applicazione è il trimestre ottobre-dicembre 2016.
Per le operazioni di apercredit in conto conto corrente per gli importi fino a 5.000 euro il tasso medio annuo è di 11,35, quello soglia (su base sempre annua) è di 18,19; per le operazioni di apercredit con importi superiori a 5.000 euro, il tasso medio è di 9,12 mentre il tasso soglia annuo è di 15,40.
Per le operazioni di scoperti senza affidamento per importi fino a 1.500 euro, il tasso medio annuo è 15,87, mentre quello sogli di 23,84, per gli importi che superano i 1.500 euro il tasso medio annuo è 14,53 mentre quello soglia di 22,16.
Per gli anticipi e sconti commerciali, per tutte le operazioni fino a 5.000 euro, il tasso medio annuo è di 8,69, mentre quello limite è di 14,86, per le operazioni di importo compreso tra i 5.000 e i 100.000 euro i tassi medi annui sono del 7,25, mentre per le operazioni che eccedono i 100.000 euro, il tasso medio annuo è inferiore al 4,37. Per quanto concerne il saggio limite su base annua per le operazioni comprese tra i 5.000 ed i 100.000 euro il saggio limite è di 13,06, per le operazioni che eccedono i 100.000 euro il saggio limite scende a 9,46.
Interessante è riportare i saggi medi e limite su base annua dei mutui ipotecari, sia a tasso fisso che a tasso variabile: per i mutui a tasso fisso, il valore del tasso medio è di 3,04, quello limite è indicato al 7,8; per quanto concerne i mutui a tasso variabile il tasso medio annuo è del 2,5 mentre il saggio limite del 7,13.