La Bad Bank è una persona di diritto giuridico creata da una banca per ricevere i cosiddetti crediti deteriorati iscritti a bilancio nella stessa banca. In sostanza la bad bank permette agli istituti bancari che hanno ingenti quantità di crediti deteriorati di creare una società “sana” e quindi quasi totalmente priva di crediti anomali o di difficile esigibilità ed una società “cattiva” che ha nel proprio portafoglio la maggior parte dei titoli di difficile esigibilità.
La bad bank italiana
Nella realtà italiana la creazione di una bad bank, istituto mutuato dai paesi anglosassoni, può essere abbastanza complessa visto alcuni vincoli che sono presenti. L’istituto di credito ottiene infatti dei vantaggi concreti qualora il prezzo che è stato concordato per cedere le sofferenze è abbastanza alto, infatti in alternativa la banca registrerebbe una perdita che andrebbe a rovinare il bilancio dell’azienda (la perdita sarebbe pari alla differenza tra valore del credito e prezzo pattuito).
Tale condizione si verificherebbe anche nel caso in cui la perdita fosse precedentemente contabilizzata quale perdita bancaria (tale tipo di procedura è effettuata attraverso la tecnica della svalutazione del credito).
Qualora la banca abbia un credito di 100.000 euro nei confronti di un debitore che non è adempiente ed abbia già svalutato il credito del 20 % il valore del credito sarebbe di 80.000 euro (ossia 100 mila euro meno il 20 per cento).
Qualora il prezzo di vendita di tale credito fosse inferiore (ad esempio 50 mila euro) allora la banca dovrebbe contabilizzare una perdita di 30 mila euro (valore del credito 80 mila – 50 mila euro che è il prezzo di vendita). Tale contabilizzazione potrebbe però non essere sostenibile in quanto gli istituti di credito sono assoggettati a rigidi vincoli di bilancio.
Pertanto solo un prezzo effettivamente compatibile con quanto risulta all’interno del bilancio potrà perfezionare la cessione che avviene tra la Bad Bank e l’istituto di credito (da ciò diviene strategico il livello di prezzo da stabilire).
In teoria occorrerebbe fissare un prezzo di vendita diverso per ogni sofferenza, anche se nella pratica in genere si creano dei portafogli crediti che contengono all’interno dei prestiti con caratteristiche simili e poi si fissa il prezzo per ogni portafoglio, effettuando la media dei crediti che sono all’interno dei vari portafogli.
Come funziona
Il funzionamento di una Bad Bank prevede alcune caratteristiche che consentono all’istituto di reperire la liquidità per operare in una mercato finanziario con vari crediti deteriorati.
La soluzione operativa adottata prevede la possibilità da parte della cosiddetta “banca cattiva” di effettuare la trasformazione dei crediti reperiti in titoli obbligazionari. Questi vengono a loro volta venduti sul mercato a degli investitori istituzionali ed il prezzo pagato da questi ultimi rappresenta i fondi che sono utilizzati per effettuare il pagamento ai vari istituti di credito. Nel dettaglio i fondi necessari al funzionamento sono reperiti attraverso la seguente procedura:
- Viene creata una società controllata dalla bad bank, società denominata SPV (Special Purpose Vehicle) che effettua l’operazione di “cartolarizzazione” delle sofferenze al fine di creare delle obbligazioni;
- Le obbligazioni sono successivamente garantite da alcune sottostanti differenze e sono vendute in genere ad investitori cosiddetti istituzionali a prezzi concorrenziali;
- Eventuali interessi e capitale a scadenza delle obbligazioni che sono state cartolarizzate sono direttamente pagate dalla Spv agli investitori che hanno acquistato i titoli attraverso il denaro che è stato recuperato.
Naturalmente per rendere appetibili tali tipo di titoli, che ricordiamo hanno una lto grado di insolvibilità, propongono tassi di interesse più elevati rispetto a quelli comunemente disponibili sul mercato. Le obbligazioni cartolarizzate sono inoltre diverse a seconda del grado di rischio delle sofferenze sottostanti e pertanto l’investimento è effettuato in base alla propensione al rischio del contribuente. Al fine di ridurre il rischio di insolvenza in alcuni casi lo Stato Italiano fornisce una garanzia per l’adempimento delle obbligazioni con costi per le banche molto inferiori rispetto a garanzie normali. Gli aspetti procedurali di tale tipo di garanzia sono stati alla base di diversi contrasti in sede di approvazione dell’istituto italiano della bad bank.