Un fondo comune di investimento è un’alternativa al risparmio comune: si tratta di Organismi di Investimenti Collettivo del Risparmio (OICR), istituiti nel 1983, che permettono ai piccoli investitori di sottoscrivere investimenti adatti al proprio profilo finanziario in tutto il mondo. Per attivare un fondo comune di investimento è necessaria la presenza di tre attori: il sottoscrittore, la Società di Gestione del Risparmio, la banca depositaria. La SGR investe le quote dei fondi comuni in azioni, obbligazioni ed attività finanziarie per aumentarne il valore. La Consob, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, e la Banca d’Italia hanno il compito di vigilare sulla correttezza e sull’operato della SGR e delle banche depositarie.
Tipi di fondi comuni di investimento
Esistono diverse tipologie di fondo comune di investimento: i fondi a distribuzione dei proventi, con le plusvalenze realizzate in un arco di tempo predefinito che possono essere accreditate sul conto corrente del risparmiatore ogni sei mesi od un anno; i fondi ad accumulazione dei proventi, in cui i guadagni rimangono nel fondo ed il sottoscrittore li tramuta in contanti quando effettua la vendita delle quote; i fondi chiusi, che prevedono il rimborso delle quote sottoscritte in alcuni periodi solamente; infine i fondi aperti, in cui i patrimoni sono variabili e che sono i più diffusi.
Fondi armonizzati e non alla UE
I fondi di diritto italiano armonizzati UE sono un’altra delle tipologie di fondo comune di investimento, gestiti da società italiane la cui sede legale è in Italia e che sono sottoposti alle direttive dell’Unione Europea con vincoli che mirano a proteggere i risparmiatori, che non possono investire più del 10% del patrimonio in strumenti finanziari di un solo emittente in fondi, prodotti derivati o titoli non quotati nei mercati regolamentati, mentre non possono proprio investire in derivati per la copertura dei rischi per un ammontare superiore al valore netto del fondo; i fondi di diritto italiano non armonizzati UE, istituiti nel 1999 dalla Banca d’Italia, che hanno una maggiore libertà di investimento del patrimonio dato che non sono soggetti a vincoli della Comunità Europea, e che si possono ulteriormente suddividere in “hedge fund” e “fondi di fondi”.
Hedge fund e fondi di fondi
In particolare, i primi di queste ultime due tipologie di fondo comune di investimento sono caratterizzati dalla struttura simile a quella dei comuni fondi di investimento ma dalla strategia di gestione adottata e dal numero di strumenti e tecniche a disposizione dei gestori differenti, i secondi invece costituiti da un portafoglio fatto di quote di altri fondi, come hedge fund stessi, e finalizzati a permettere al piccolo investitore di avere accesso a fondi che altrimenti prevedrebbero elevate cifre di ingresso. I fondi azionari investono in azioni con alto grado di rischio, i fondi obbligazionari investono in titoli di Stato ed obbligazioni, i fondi bilanciati investono sia in azioni che in obbligazioni, i fondi liquidità investono in strumenti della durata massima di sei mesi, i fondi flessibili variano a seconda dell’andamento dei mercati finanziari.
Elementi dei fondi comuni di investimento
Gli OICR sono fondi comuni o SICAV (società di investimento a capitale variabile) che consentono di investire nei mercati dei capitali distribuendo il rischio grazie alla ripartizione delle quote tra i partecipanti al fondo, perciò sono molto apprezzati dagli italiani. I possessori del fondo comune di investimento sono detti “fondisti”, acquistano le quote partecipando ai profitti ed alle perdite in base alla percentuale posseduta del fondo; le SGR devono avviare il fondo stesso, stabilendone il regolamento e gestendone il portafoglio; i titoli sono custoditi in una banca depositaria che controlla la legittimità e la correttezza delle attività svolte; il valore del patrimonio singolo è calcolato quotidianamente sulla base dei prezzi di mercato dell’intero portafoglio ed al numero di quote esistenti a quella data.