Il momento giusto per un buon investimento

Un buon investimento è il frutto di una conoscenza accurata del mercato azionario, che consente di prevedere il momento ottimale per impegnare il proprio denaro. La parola chiave è “tempismo“, condizione necessaria in un settore ad alto tasso di volatilità. I colpi di fortuna, per quanto possibili, sono più l’eccezione che la regola. Alla base di un valido investimento vi è infatti un’osservazione attenta ed esperta delle varie fasi del mercato. Quando è meglio comprare azioni? Quando è meglio venderle? Scopriamo in questo articolo alcune strategie basilari per muoversi con meno timore nel campo minato delle operazioni finanziarie.

Le fasi di un buon investimento

La perfetta strategia di investimento si potrebbe riassumere nel seguente modo: comprare azioni quando il loro prezzo è basso e venderle quando il loro prezzo è alto. Di fatti, acquistare un titolo mentre il suo valore è in evidente crescita è una mossa poco astuta, dal momento che in una fase positiva per il mercato l’investimento finirebbe per costare di più. Il trucco è quindi agire nei momenti di calo. Potrà sembrare semplice, ma solo in apparenza. Non dimentichiamo, infatti, che il mercato finanziario è soggetto a così tante variazioni che risulta a dir poco complicato prevedere quando un’azione raggiungerà il suo valore minimo e quando inizierà la sua risalita. Quindi come fare per investire con saggezza?

Agire con il dovuto Market Timing

Calandosi nei panni dell’investitore, soprattutto se di “taglia” medio-piccola, non è facile decidersi per un investimento nella fase di ribasso del mercato. In effetti, il pessimismo dilagante nelle fasi di deprezzamento, accentuate dall’insorgere di crisi economiche, infonde un panico generalizzato, che in questo campo prende il nome di “effetto gregge“. In tali frangenti, la sfiducia è galoppante e molti decidono di rinunciare ai propri investimenti. Così facendo, si rischia di incorrere in un secondo grave errore finanziario: il cosiddetto “effetto whipsaw“. Si tratta di una forza di mercato dannosa che consiste in repentine inversioni di tendenza e porta ad acquistare e vendere azioni nel momento sbagliato.

Il segreto, che richiede un carattere forte capace di reggere nei periodi più bui, è adottare una prospettiva a lungo termine. L’investitore paziente sarà capace di agire nei momenti di decrescita per aspettare la ripresa del mercato e il conseguente guadagno.

Non solo quando… ma anche dove

Abbiamo capito che il tempismo finanziario è importante. Eppure non è tutto. Decisiva è anche la destinazione prescelta per il nostro investimento. La parola d’ordine degli esperti è “diversificazione“. Il perché è di facile intuizione. Se si opta per un unico grande investimento, nel malaugurato caso che qualcosa andasse storto il rischio di perdere l’intero capitale sarà maggiore. Al contrario, investire in diverse entità e settori offre un più ampio ventaglio di possibilità di successo nonché un più forte scudo protettivo da eventuali perdite.

Perché investire fa paura?

Per quante linee guide possano adottarsi, un investimento è logicamente preceduto da una buona dose di ansia. Soprattutto nell’attuale situazione economica, dove sembrano esserci più momenti di ribasso che di rialzo, l’istinto dice di non investire. In tali circostanze non sembra proprio il momento giusto. Eppure l’economia si considera un gioco a somma zero, dove a ogni perdita corrisponde un guadagno. Pertanto anche dai tempi di crisi vi è chi ci ricava dei vantaggi economici. L’incertezza, tuttavia, è insita nell’atto stesso dell’investire, che sfrutta i picchi massimi di rialzo e ribasso. Sono proprio tali picchi ad alterare l’equilibrio tra domanda e offerta su cui a livello teorico si basa il mercato.

La conclusione per gli aspiranti investitori è un invito alla calma e ponderatezza. Da evitare le decisioni impulsive d’impulso e gli attacchi di panico modello giovedì nero. Muoversi nel mercato non è come bere un bicchiere d’acqua: si raccomanda una valida consulenza finanziaria.