Il bonus fiscale di 80 euro è stato introdotto con l’articolo 1 del decreto legge 24 aprile 2014 n. 66 per alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti ed assimilati, una misura fortemente voluta dal Governo Renzi diventata stabile con la Legge di Stabilità 2015. In pratica, con questa manovra il bonus di 80 euro in busta paga è stato praticamente reso strutturale. In questa guida proveremo a spiegare nel dettaglio il meccanismo del bonus, chi ne ha diritto e come funziona.
Cos’è il Bonus 80 euro
Si tratta di un bonus fiscale riconosciuto in busta paga ai lavoratori dipendenti ed assimilati con un reddito fino a 26mila euro annui, riproporzionato in relazione al reddito complessivo annuo. Un corrispettivo economico versato mensilmente in busta paga e destinato a determinate categorie di lavoratori con specifici requisiti di reddito.
Chi ha diritto al bonus
I contribuenti beneficiari del bonus sono tutti quei percettori di reddito da lavoro dipendente ed assimilati con un reddito non superiore ai 26mila euro, a patto che l’imposta lorda sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Il reddito deve essere calcolato sommando tutti i guadagni percepiti nel periodo di riferimento, escludendo solamente il reddito della prima casa.
Il bonus complessivo è pari a 960 euro, 80 euro al mese, per i redditi fino a 24mila euro. Quando il reddito complessivo annuo supera i 24 mila euro, il bonus diminuisce in proporzione fino al tetto massimo di 26mila euro. Il bonus dunque decresce fino ad arrivare a zero per i lavoratori con reddito compreso tra i 24mila e i 26mila euro. Hanno diritto agli 80 euro i lavoratori dipendenti, quelli con contratto di collaborazione, i percettori di cassa integrazione e di disoccupazione, i lavoratori che risultano soci di cooperative, i collaboratori a progetto e quelli coordinati e continuativi, i lavoratori socialmente utili, i titolari di assegni legati alla formazione professionale o borse di studio.
Novità 2016
Con la Legge di Stabilità 2016, il bonus di 80 euro è stato esteso anche al personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e delle Capitanerie di Porto. Inoltre, da precisare, che il bonus si può ottenere anche con la dichiarazione dei redditi.
Valore del bonus
Il bonus spetta nella misura di 80 euro mensili per 12 mesi di lavoro e non concorre alla formazione del reddito complessivo annuo. Il bonus spetta anche a coloro il cui rapporto di lavoro termina prima della fine dell’anno e viene calcolato in rapporto ai mesi effettivamente lavorati.
Chi non è in possesso dei requisiti per fruire del bonus (es: reddito superiore ai 26mila euro a causa di altri redditi) è tenuto tempestivamente a comunicarlo al proprio datore di lavoro, che procederà al recupero delle somme percepite indebitamente dal lavoratore dipendente. Quando il lavoratore durante l’anno ha percepito impropriamente il bonus, il recupero di quanto indebitamente percepito può avvenire anche con la dichiarazione dei redditi.
A chi non spetta il bonus
Gli 80 euro non spettano ai pensionati, anche se percettori di reddito al di sotto dei 24mila euro, ai titolari di partita IVA, ai dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, ai lavoratori con redditi inferiori agli 8mila e al di sopra dei 26mila euro. Quindi il bonus non spetta neanche a tutti coloro che non hanno imposte da versare in seguito a una dichiarazione dei redditi inferiore agli 8mila euro.
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate è intervenuta sulla materia di riduzione del cuneo fiscale con circolare n. 8/E di aprile 2014, per poi fornire altri chiarimenti sulle diverse questioni relative ai soggetti beneficiari del bonus e sull’applicazione e sul recupero del credito, con circolare n. 9/E del maggio 2014.