Equitalia è una società a partecipazione pubblica prevista dal D.L. n. 203 del 30 Settembre 2005 (cosiddetta riforma della riscossione) a cui è affidato il compito della riscossione.
Come è composta Equitalia
La società Equitalia spa, attraverso numerose fusioni e incorporazioni ha di fatto ottenuto il monopolio dei servizi riscossivi per i tributi erariali e per i tributi locali. In particolare l’intero gruppo effettua la riscossione in tutta Italia ad eccezione della Sicilia. Equitalia effettua la riscossione non da ruolo, che riguarda i versamenti diretti, come ad esempio i versamenti unitari con compensazione mediante Mod. F24, la riscossione dei tributi effettuati mediante mod. F23, riscossione dei tributi locali (come Ici, Imu, ecc.), riscossione attraverso ruolo (emesso ad esempio per accertamenti esecutivi, avvisi di liquidazione, ecc.).
La società fa parte dell’intero gruppo Equitalia, nel quale fanno parte anche Equitalia Giustizia, Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. La società capogruppo Equitalia s.p.a., società capogruppo, svolge funzioni strategiche e di indirizzo dell’attività di riscossione, effettuando la gestione degli sportelli ed i rapporti con i contribuenti e con gli enti.
Equitalia Giustizia ha invece il compito di occuparsi delle spese di giustizia o di pene pecuniare che sono conseguenti a provvedimenti giudiziari inerenti la riscossione. Equitalia Giustizia, oltre ad occuparsi della gestione del Fondo Unico di Giustizia, gestisce inoltre i libretti di risparmio ed i titoli di credito sequestrati.
In base ai dati disponibili è stato riscontrato che nel periodo che va dal 2010 al 2013, la società ha preso in carico ruoli per un ammontare di 663 miliardi di euro ma la riscossione effettiva è stata di 76,1 miliardi di euro, ossia solo l’11,5 % dell’intero ammontare (che ricordiamo esclude anche aggi ed interessi).
Nelle intenzioni dell’esecutivo potrebbe esserci posto per una cosiddetta “sanatoria” dei ruoli che la società di riscossione deve incassare. Infatti la 6° Commissione permanente delle Finanze e Tesoro del Senato ha ricevuto una proposta di disegno di legge che prevede una sorta di rottamazione dei ruoli.
La norma, stando a quanto trapelato, non prevede una sanatoria vera e propria ma fornisce la possibilità di chiudere i debiti che il contribuente ha con Equitalia attraverso un piano di rientro, senza applicazione di interessi e sanzioni e attraverso l’eliminazione di una parte del debito che non si riesce a pagare. Tale proposta di legge è resa necessaria anche in relazione ai conti della società Equitalia.
I conti della società di riscossione vedono infatti iscritti 682,2 miliardi di debiti iscritti a ruolo, ed i debiti che si ritengono inesigibili sono circa 580,2 miliardi di euro. Tali cifre, unite alle continue lamentele da parte dei contribuenti che hanno debiti con il fisco, hanno indotto un gruppo di parlamentari, capeggiati da Anna Maria Bernini, a presentare un disegno di legge che prevede agevolazioni nei confronti dei debitori Equitalia.
Nel dettaglio il disegno di legge riguarderà i contribuenti che si trovano in grave difficoltà finanziaria, ossia:
- Un contribuente che ha un debito, iscritto a ruolo, costituito per oltre il 50 % da ruoli che sono stati resi esecutivi prima del 31 Dicembre 2010 (contribuente in grave difficoltà finanziaria);
- Un contribuente in difficoltà con debito costituito per oltre il 50 % da ruoli esecutivi prima del 31 Dicembre 2012 (contribuente in momentanea difficoltà).
I dettagli della mini “sanatoria”
Il DDL allo studio della Commissione fornisce la possibilità per i contribuenti di cui sopra di beneficiare di un piano di rientro, che sarà commisurato alle effettive difficoltà economiche. In base a quanto disposto dal provvedimento , qualora sia presentata richiesta di rientro, LA società di riscossione ha l’obbligo di accettare il rientro.
La proposta, che dovrà prevedere una rateazione compatibile con le possibilità del debitore, dovrà essere notificata per via telematica (tramite PEC) entro il 30 Aprile 2017, e successivamente l’ente di riscossione trasmetterà entro il 31 maggio il piano di rientro ad Inps ed Agenzia Entrate.