Pensionamento anticipato: come accedervi?

Pensionamento anticipato: tutte le novità di quest’anno. La pensione anticipata è una forma di trattamento previdenziale, che può essere conseguita a prescindere dall’età del lavoratore, opportunamente iscritto alla previdenza pubblica obbligatoria.
La formula di pensionamento anticipato è stata introdotta a partire dal gennaio 2012 dalla Legge Fornero e si realizza attraverso una riduzione del rateo in relazione al tempo mancante per il raggiungimento di un limite minimo di età fissato in 62 anni.
Vediamo nel dettaglio le condizioni.

Pensionamento anticipato: le coordinate generali

Per il triennio che intercorre dal 2016 al prossimo 2018 è necessario aver maturato un’anzianità contributiva. Questa si attesta rispettivamente a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne.
Si ricorda inoltre che, che ai fini del conseguimento della prestazione pensionistica, è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Nel caso, invece, del lavoratore autonomo, la cessazione dei rapporti di lavoro non costituiscono invece condizione necessaria.

Speranza di vita e nuovi adeguamenti Istat

Anche il requisito dei 63 anni è da quest’anno oggetto di allineamento alla speranza di vita. Tale requisito contributivo è stato aumentato di un mese nel 2013, di un altro mese nel 2014 ed ulteriormente incrementato a seguito della crescita della speranza di vita. Pertanto nel triennio 2016-2018 questo valore è stato incrementato di ulteriori sette mesi diventando pari a 63 anni e 7 mesi. Questo processo di crescita è destinato a crescere nel tempo, v. gli adeguamenti alla speranza di vita Istat.
Tali requisiti si applicano indistintamente ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi, nonchè agli impiegati della pubblica amministrazione. Dal 2019 è inoltre previsto un ulteriore adeguamento alla speranza di vita , a cui entità non è ancora ufficialmente nota.

Pensionabilità: quali requisiti per l’accesso

Al compimento dei 63 anni di età sarà possibile andare in pensione. Questo a condizione che risultino accreditati almeno 20 anni di contribuzione effettiva, e che l’ammontare della prima rata di pensione risulti non inferiore ad un importo mensile pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.
Ai fini del computo dei 20 anni di contribuzione effettiva è utile solo la contribuzione effettivamente versata, ad esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo. La norma puntualizza inoltre che, nel caso in cui l’età raggiunta dal lavoratore al momento del pensionamento non sia espressa in anni, la riduzione deve essere proporzionata al numero di mesi di età.

I risvolti contributivi

Ai fini dell’ottenimento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo – versata o accreditata – in favore dell’assicurato. E’ importante ricordare che, ai fini del conseguimento dei requisiti descritti, è necessario maturare almeno 35 anni di contributi. Questo periodo non include quei frangenti derivanti da malattia e/o disoccupazione indennizzata.
Chi beneficia del pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età subisce una penalizzazione su quelle anzianità retributive maturate fino al 2011.
L’abbattimento che viene operato è pari al 2% per ogni anno di pensione anticipata rispetto ai 60 anni. Il “taglio“ è invece pari all’1% per ogni anno di lavoro prima dei 62. Pertanto un lavoratore che va in pensione anticipata a 59 anni subirebbe un abbattimento del 4% sulle anzianità maturate entro il 2011.
In altre parole il pensionamento anticipato è si una condizione possibile, ma incide sensibilmente sull’indennità percepita.